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Con questo blog spero di rendere più semplice il vostro prossimo viaggio.

SICILIA SUD OCCIDENTALE

Attraverso il nostro viaggio in auto abbiamo avuto la possibilità di visitare le principali bellezze della Sicilia sud orientale.
Abbiamo deciso di effettuare la nostra vacanza agli inizi di Giugno. Abbiamo trovato delle temperature gradevoli con punte anche di 29/30 gradi. Nel periodo che abbiamo scelto erano presenti pochi turisti e, soprattutto sulle spiagge, non vi era tanto affollamento.
In tutto abbiamo soggiornato per 6 giorni escludendo i quasi due giorni di viaggio in auto (andata e ritorno). Le nostre visite le abbiamo concentrate nella zona sud-ovest della Sicilia. Immaginando un triangolo, i vertici entro cui ci siamo mossi, sono stati Taormina, l'Isola delle Correnti e Agrigento. 

Zona visitata
Per entrambi è stata la prima volta che abbiamo fatto visita alla Sicilia. L'isola ci ha lasciato un'ottima impressione soprattutto sotto l'aspetto paesaggistico e per quel che riguarda l'ospitalità dei siciliani che si sono dimostrati molto disponibili ed accoglienti. Un pò meno dal punto di vista della cura di alcuni siti visitati che sono apparsi in uno stato di degrado.
Altro motivo per cui vale la pena di visitare la Sicilia è il suo cibo compresi ovviamente i tipici dolci siciliani. Da non perdere assolutamente sono il cannoli siciliani, cornetti alla crema di pistacchio, dolci alla pasta di mandorle, granite (al limone soprattutto), arancini e così via. Tutto molto buono.
Obiettivamente i 6 giorni a nostra disposizione erano pochini per visitare l' isola che è la più grande del mar Mediterraneo. Tuttavia sono stati sufficienti per poter apprezzare la zona oggetto delle nostre visite. A mio parere, se si vogliono visitare le attrazioni principali dell'intera isola non sarebbe sufficiente neanche un mese, ovviamente escludendo le giornate da dedicare alle splendide spiagge. 
Abbiamo iniziato la nostra vacanza con la visita al vulcano dell'Etna alloggiando a Zafferanea Etnea e poi ci siamo diretti verso sud facendo visita a varie città come TaorminaSiracusa (e Isola di Ortigia)Spiaggia di CalamoscheIsola delle CorrentiNotoMarina di RagusaRagusa (e  Ibla), ModicaScicli, e infine verso est per visitare ad Agrigento la Valle dei Templi.

Etna - Zafferana Etnea

Sbarcati a Messina (rada San Francesco), la nostra prima tappa è stata la visita sull'Etna. Per facilitare la visita abbiamo deciso di soggiornare a Zafferana Etnea, piccolo Comune alle pendici del vulcano, distante appena 20 km dal Rifugio Giovanni Sapienza dove parte la funivia.
Se amate fare trekking, risparmiando molto rispetto alla funivia, ci sono diversi sentieri praticabili per poter ammirare il vulcano. Noi abbiamo optato per il sentiero della Schiena dell'Asino, lungo circa 5 km a/r (3/4 h), inizialmente con pendenze impegnative ma poi facilmente percorribile. Una volta arrivati sulla piana avrete un fantastico paesaggio con vista sulla valle del Bove e, alla vostra sinistra, sul cratere centrale dell'Etna.
Siamo stati costretti a percorrere il sentiero due volte visto che il primo giorno era presente foschia che impediva la visuale del paesaggio. Il primo giorno quindi, dopo il vano tentativo, abbiamo deciso di "ripiegare" con visita in giornata alla città di Taormina che dista 35 km da Zafferana Etnea.
Foschia!!
Fortunatamente il secondo giorno è andata meglio. E una volta giunti al pianoro abbiamo potuto ammirare il bel panorama con cielo limpido. Volendo si ha la possibilità di salire ancora in quota ma il sentiero diventa più difficile da percorrere. Per questo abbiamo deciso di fermarci qui e scattare alcune foto....
Cratere Centrale
Valle del Bove
La vostra auto potete lasciarla nel comodo spiazzo situato all' incrocio tra la S.P. 92, che da Zafferana Etnea va al Rifugio Sapienza, e la S.P. 401 che sale da Pedara-Tardaria. Dalla sbarra che si trova sulla destra del parcheggio inizia il sentiero che è indicato.
Tornati al parcheggio, abbiamo fatto visita al rifugio Sapienza, con la consapevolezza che non avremmo resistito alla tentazione di andare oltre. Alla biglietteria della funivia che parte dal rifugio l'amara sorpresa del costo esorbitante per salire fino in cima: € 30 di funivia, € 24 di autobus/fuoristrada e € 9 di guida per un totale di ben € 63 a persona!! Per questo abbiamo deciso a malincuore di prendere la sola funivia che arriva a metà percorso e salire per un breve tratto a piedi.
Cassa funivia
Punto di arrivo della funivia
Cratere sullo sfondo
  Durante la salita
Terminato il percorso con la funivia, percorrendo la strada utilizzata dai autobus/fuoristrada, è possibile una breve salita molto ripida sulla sommità di un'altro piccolo cratere, che trovate alla vostra destra. Da questo cratere è possibile osservare in lontananza il cratere centrale in tutto il suo splendore.
Cratere centrale
Terminata la nostra escursione sull'Etna ci siamo avviati verso la città di Siracusa.

Taormina

Come detto nel post precedente, vista la giornata meteorologicamente sfavorevole sull'Etna, abbiamo approfittato per una visita in giornata a Taormina che dista circa 40 km dall' Etna.
Se avete tempo a disposizione, potete visitare sia la zona bassa che quella alta, collegate tra loro da una funivia.
Noi, non avendo intenzione di andare in spiaggia e con solo mezza giornata a disposizione, abbiamo deciso di concentrarci sulla parte alta. Per questo siamo saliti con la nostra auto sino alla parte alta. Arrivati sopra, prima di una curva a sinistra, avrete dinanzi a voi un belvedere, riconoscibile da due colonne, e, poco più avanti, un parcheggio a pagamento sulla vostra sinistra dove noi abbiamo lasciato l' auto. Il parcheggio si paga al ritorno per cui non si hanno vincoli di orario fino alla sua chiusura. Noi siamo andati nei primi giorni di Giugno e non abbiamo avuto difficoltà a trovare parcheggio. La nostra prima tappa è stato proprio il belvedere dal quale è possibile ammirare un bel panorama sopra l' Isola Bella. Nelle giornate limpide si riesce a vedere anche la Calabria sulla terraferma opposta.
Veduta dal belvedere
Dopo questa prima tappa ci siamo addentrati nel centro storico fino ad arrivare al monumento più importante di Taormina che è il Teatro antico. Il teatro fu edificato nel III secolo a.C. dai greci. Al suo interno capita a volte che vengano organizzati eventi, quali concerti o rappresentazioni teatrali, per i quali sarebbe meglio informarsi prima, per magari fare coincidere la visita con uno bello spettacolo.
Il costo del biglietto di ingresso al teatro è di € 10 per il biglietto intero, € 5 per il ridotto e € 5 per l' audio guida. L'orario varia in base al periodo dell' anno. Apre sempre alle 9 e, dal 1 maggio al 31 agosto, chiude alle 19:00. In autunno e in inverno chiude prima.
Teatro Antico
Centro storico di Taormina










Se doveste sedervi sui gradoni del teatro vi raccomando di prestare attenzione dietro alle vostre gambe perché potrebbe aggirarsi un animale simile a quello in foto!! A noi è capitato di avvistarlo mentre si aggirava dietro le gambe di una turista per nulla intimorita...
Animali in giro per il Teatro Antico
Usciti dal teatro abbiamo proseguito la nostra passeggiata per il centro storico concedendoci un delizioso pranzo veloce a base di arancini presso "Non solo pizza". Lo trovate alla fine della stradina che costeggia sulla destra la chiesa di Santa Caterina. 
Chiesa di Santa Caterina
Terminato il nostro pranzo, seguendo il flusso di turisti, siamo giunti alla splendida Piazza IX Aprile. Qui, ovunque ci si gira, tutto apparirà incantevole, compresi i tanti turisti con aria rilassata. Partendo dalla Torre dell'orologio,  potrete ammirare in senso orario, la Chiesa di San Giuseppe, l'ex Convento di Sant'Agostino (oggi biblioteca) e, per concludere, la splendida vista panoramica che si affaccia sul mare.   
Torre dell'orologio e Chiesa di San Giuseppe
Ex Covento di Sant'agostino










Vista sul mare da Piazza IX Aprile di Taormina

Siracusa e Isola di Ortigia

Il nostro programma di viaggio, dopo due giorni di soggiorno a Zafferana Etnea, prevedeva la visita della città di Siracusa. Così, nel tardo pomeriggio del secondo giorno, dopo avere terminato la visita sull' Etna, ci siamo avviati in auto a Siracusa distante circa 100 km.
Tramite Booking.com avevamo prenotato il nostro pernotto presso l' Hotel Scala Greca, che si trova in via Avola n. 7, un pò distante dai luoghi di interesse, ma dall'ottimo rapporto qualità/prezzo per la zona. Se avete un budget limitato (come noi) e siete in auto, muniti di navigatore, ve lo consiglio.
Arrivati in Hotel, dopo esserci sistemati, abbiamo deciso per la serata di fare una camminata per le vie di Siracusa fino ad arrivare all' isola di Ortigia  che è collegata da un ponte.
In auto ci siamo spostati dall' hotel verso la zona adiacente all'isola. Dopo aver parcheggiato, prima di iniziare la nostra passeggiata, abbiamo deciso di rifocillarci. Abbiamo cenato presso la "Pizzeria-Trattoria Del Forestiero" situata in Corso Timoleonte n. 2 a Siracusa. Abbiamo mangiato molto bene e speso il giusto con possibilità di scelta tra primi piatti, secondi piatti oppure pizza. Ci siamo tornati anche la sera successiva. Se arrivate dopo le 20:30 sarà facile trovare il locale pieno visto che è piccolino e potrebbe capitare di attendere che si liberino dei posti. Se avete la possibilità di prenotare fatelo.
Terminata la cena, siamo partiti a piedi per le vie di Siracusa fino ad arrivare ad Ortigia. Mi raccomando seguite sempre il flusso di persone. Entrati ad Ortigia, dopo il ponte, dinanzi a noi il giardino in cui si trova il Tempio di Apollo. Proseguendo su Corso Giacomo Matteotti si arriva alla splendida Fontana di Diana in Piazza Archimede.
Fontana Diana
Con le spalle rivolte a Corso Matteotti, abbiamo proseguito a destra su Via Amalfitania, e, dopo breve, siamo giunti alla splendida Piazza Duomo dove è possibile ammirare sulla sinistra il Duomo di Siracusa. L'emozione è tanta in questa piazza. Molto suggestiva!!

Piazza Duomo
Il Duomo di Siracusa
Proseguendo la passeggiata siamo giunti sino alla Fonte Aretusa.
Fonte Aretusa
Il giorno successivo abbiamo deciso di concederci la prima giornata di mare presso la spiaggia di Calamosche. Prima di raggiungere la spiaggia abbiamo fatto visita all' Area archeologica della Neapolis, in particolare Anfiteatro, Orecchio di Dionisio e Teatro Greco. Dopo aver trovato a fatica la biglietteria, per € 10 abbiamo avuto accesso all'area che richiede un paio di ore per la visita.
Anfiteatro
Orecchio di Dionisio



Teatro Greco
Costruzione sopra il Teatro Greco
Terminata la visita dell'area ci siamo diretti verso le spiaggia di Calamosche


Spiaggia di Calamosche

Tra le tante spiaggie presenti in zona, convinti dai tanti giudizi positivi, abbiamo scelto di fare visita a quella di Calamosche (o Cala Mosche). 
E' considerata tra le più belle spiagge d'Italia. Alcuni arrivano a considerarla anche la più bella d'Italia. Considerate tutte queste recensioni positive, spinti dalla nostra curiosità, siamo andati a verificare di persona. L'arrivo all'insenatura è spettacolare. All'improvviso si apre una visuale stupenda sopra la spiaggia. Può essere sicuramente ricompresa tra le più belle d'Italia che abbia mai visitato. L' acqua cristallina, la spiaggia spaziosa e tranquilla la rendono molto ospitale a quei turisti che hanno voglia di concedersi una giornata di mare a contatto con la natura selvaggia. Selvaggia in quanto in zona non vi è traccia di cemento e di una qualsiasi struttura. L'unica struttura in cemento nelle vicinanze è un ristorante adiacente al parcheggio in cui si è obbligati a lasciare la propria auto.
Questa fantastica spiaggia è situata Km 25 a sud di Siracusa. Per raggiungerla bisogna percorrere in direzione sud la SP 19 che inizia poco dopo il comune di Noto. Poco prima che si interseca con la SP 56 bisogna fare attenzione sulla sinistra ad una strada bianca da seguire per raggiungere il parcheggio. All'imbocco della strada un cartello manuale indica la spiaggia di Calamosche. Una volta trovata l'insegna si percorre la strada fino a raggiungere l'unico parcheggio a pagamento. Il costo del per la sosta dell'auto è di € 3 per l'intera giornata. Lasciata l'auto è necessario percorrere a piedi il sentiero (sotto il sole) che, in circa 20 minuti, conduce alla cala e, all' arrivo si viene ricompensati della lunga camminata con una vista spettacolare sopra la spiaggia!! Non resta altro che scendere le scalette.
Se si va è meglio portare viveri e bevande visto che, oltre all'unico ristorante vicino il parcheggio, non c'è nulla dove potere acquistare qualcosa. Consigliata anche per famiglie con bambini al seguito. 

Sentiero per la cala di Calamosche
Cala di Calamosche
Quando si torna al parcheggio, se si ha fame, è possibile fare una sosta nel ristorante presente. Noi l'abbiamo fatto. Ne vale la pena. Ottimo pesce senza essere derubati. Il mio consiglio è di assaggiare gli spaghetti con alici e mandorle tritate..  


Noto

Nel tardo pomeriggio, dopo avere terminato il pranzo nel ristorante vicino alla spiaggia di Calamosche e sulla via del rientro per Siracusa, abbiamo deciso di fare una visita alla città di Noto.
E' il primo Comune della Sicilia per grandezza territoriale e il suo centro storico è stato dichiarato dall' Unesco come facente parte del patrimonio dell'umanità a partire dal 2002. E' stata definita dall' Unesco come la "capitale europea del barocco". Infatti, passeggiando per le vie del centro storico sembra di tornare indietro nel tempo. Noi ci siamo limitati ad una semplice passeggiata su Corso Vittorio Emanuele e altre strade limitrofe. 
Vie limitrofe a Corso Vittorio Emanuele
L'area è per gran parte pedonale. L' auto è possibile lasciarla fuori dalla zona a traffico limitata in cui vi sono parcheggi gratuiti. Così facendo siamo riusciti ad ammirare gli splendidi gioielli in stile barocco della città. E' stupenda!! 
Su Corso Vittorio Emanuele, strada facendo, ci siamo soffermati dapprima sul Monumento dedicato ai caduti durante la prima guerra mondiale.
Monumento ai caduti in guerra

Poi abbiamo fatto visita alla Chiesa di San Carlo nella quale è possibile salire sopra per avere una vista panoramica del centro storico. Più avanti la splendida cattedrale di Noto. Qui vale la pena rilassarsi sugli scalini del Palazzo Ducezio che si trova sul lato opposto alla Cattedrale.
Chiesa di San Carlo
                                                                           
Cattedrale di San Nicolo'
Sullo sfondo di Corso Vittorio Emanuele la Porta Reale considerata storicamente la zona di accesso principale della città. Noi abbiamo iniziato la nostra passeggiata dal lato opposto e per questo l'abbiamo incontrata per ultima in uscita dalla città.

Porta Reale da Corso Vittorio Emanuele
A questo punto se siete stanchi e assetati non dimenticate la granita siciliana in uno dei tanti bar che la servono lungo il corso. Noi l'abbiamo presa al limone come vuole la tradizione. Buonissima e rinfrescante.
Terminata la visita di Noto siamo rientrati in hotel a Siracusa. Nuovamente abbiamo cenato alla Pizzeria-Trattoria Del Forestiero e passeggiato per le vie di Ortigia. All' indomani era previsto il trasferimento verso Marina di Ragusa.

Isola delle correnti

Durante il nostro trasferimento da Siracusa a Marina di Ragusa (circa Km 100) avevamo programmato una deviazione più a sud, precisamente nel punto più a sud dell' Italia, per fare visita all'Isola delle Correnti.
Il nome dell' isola deriva dal fatto che in essa si incontrano le correnti del mar Jonio e quelle del Mediterraneo. L'isola è unita alla Sicilia da una sottile striscia di sabbia che, in base all'alta o bassa marea, è percorribile o meno a piedi.
Dopo avere parcheggiato a pagamento ci siamo diretti verso questo punto di congiunzione dei due mari. 
Isola delle correnti (da lontano)
Isola delle correnti (da vicino)
Prima abbiamo tentato senza zaini di percorrere questa sottile striscia di terra che unisce l'isolotto. Visto che era possibile raggiungere la piccola isola camminando nell'acqua, abbiamo trasportato anche i nostri zaini sull'isolotto. L'isolotto ospita anche un faro ormai in disuso ed è zona di rifugio per tanti gabbiani che vi controlleranno a distanza.

Lembo di mare da attraversare

Sull' Isola delle Corrrenti

Una volta raggiunto l'isolotto potrete perlustrare la zona e concedervi alcune belle foto. Il tutto ci è parso un pò trascurato. Siamo saliti anche sopra l'edificio che ospita il faro attraverso le strette scale a chiocciola. Non è il massimo della sicurezza per questo fare attenzione.
Il faro
Viste dall'isola

Finita l'escursione ci siamo recati presso il ristorante "U Piscaturi" che si trova poco distante dalla zona. Al nostro arrivo il ristorante era pieno. Quindi abbiamo prenotato un posto per ritornare dopo un'oretta. Abbiamo fatto un giro nei dintorni e ci siamo imbattuti nella dura realtà dei nostri giorni. Barconi dei migranti abbandonati nel vicino porto.


Barconi abbandonati
Tornati al ristorante siamo riusciti a cibarci dopo una lunga attesa. Il pesce era fresco e abbondantissimo. Quasi sicuramente, come capitato a noi, non riuscirete a finire il vostro pranzo ma non fatevi problemi a chiedere un contenitore per take away. I titolari sono abituati e preparati. Il prezzo in relazione alla qualità e quantità del cibo è ottimo. Se potete prenotate via telefono perché ne vale davvero la pena.
Terminato il pranzo abbiamo proseguito alla volta di Marina di Ragusa.

  

Marina di Ragusa

La nostra tappa successiva è stata Marina di Ragusa una frazione di Ragusa. Abbiamo scelto questa località innanzitutto per le sue fantastiche spiaggie, che si affacciano sul mar Meditteraneo, e poi per la sua posizione strategica rispetto ad altri comuni come Ragusa, Scicli e Modica, che abbiamo visitato. Abbiamo soggiornato per 2 notti presso il B&B/Casa Vacanze "Note Di Mare" che si trova in Via Jesolo n. 12. La  sistemazione è risultata splendida. L'abbiamo trovata consultando il sito http://www.bed-and-breakfast.it .
Al nostro arrivo, i titolari della struttura, molto gentili e disponibili, ci hanno detto di essere stati fortunati a soggiornare proprio in quel periodo. Infatti, ci hanno informati che la stessa sera, presso il centro storico di Ragusa, precisamente ad Ibla, si sarebbe svolta l'ultima serata dei festeggiamenti di San Giorgio Martire. Ovviamente non abbiamo perso l'occasione e siamo andati.
La mattina seguente abbiamo visitato la spiaggia di Marina di Ragusa. La spiaggia si è rivelata carina ed, essendo i primi giorni di giugno, molto rilassante e poco affollata. La temperatura era intorno 27/28 gradi. E' stata dura fare il bagno visto che l'acqua del mare era pò freddina. Comunque, superata la fase di ingresso in acqua, si fa presto ad abituarsi con l'acqua.
Dopo l'intera mattinata trascorsa in spiaggia, nel pomeriggio abbiamo fatto visita alla città di Modica e, sulla via del ritorno al nostro alloggio di Marina di Ragusa, a quella di Scicli.

Spiaggia di marina di ragusa
Dopo essere rientrati a Marina di Ragusa dalla visita alle città di Modica e Scicli abbiamo trascorso la serata sul bel Lungomare Andrea Doria. Abbiamo prima fatto una cena veloce presso il fast food "Arà" che si trova in via Tindari adiacente alla Piazza Duca degli Abruzzi. Abbiamo mangiato degli ottimi arancini spendendo molto poco per la cena. Dopo cena abbiamo fatto una passeggiata sul lungomare Mediterraneo che è ciclo-pedonale. Molto bella l'atmosfera con i negozi e alcuni ristoranti che si affacciano sul mare. Alla fine del lungomare siamo giunti ad una terrazza dove si può apprezzare una bella visuale sul porto turistico di Marina di Ragusa da poco ristrutturato.
Nei tanti ristoranti sul mare è possibile assaporare le delizie culinarie siciliane. Visto che noi avevamo già provveduto alla cena ci siamo concessi un cocktail presso "Met" che è un bar ristorante che si trova in Piazza Torre tra la fine del lungomare Andrea Doria e l'inizio di quello Mediterraneo.
Di questo posto, dalla posizione molto carina, ricordo il cocktail annacquato e il fatto che avevano come costo del servizio il 25% di ciò che si consuma. Un'assurdità e per questo non ci tornerei di sicuro. Tornerei invece nel bar "Caffè delle Rose" nella piazza principale dove abbiamo gustato un buon cannolo siciliano e un' ottima granita.
Terminata la nostra permanenza a Marina di Ragusa ci siamo diretti verso Agrigento per visitare la Valle dei Templi

Ragusa - Ibla

Seguendo il consiglio dei titolari della struttura in cui abbiamo alloggiato, abbiamo deciso di prendere parte alla festa di San Giorgio Martire che è il Santo Patrono di Ragusa. La festa si tiene ogni anno a Ragusa Ibla o semplicemente Ibla, che è uno dei quartieri del centro storico della città. 
Così, da Marina di Ragusa ci siamo recati a Ragusa che dista circa Km 20. Giunti a Ragusa, abbiamo parcheggiato la nostra auto in Piazza Libertà. Dalla stessa Piazza partivano navette gratuite in direzione del centro storico di Ibla, dove avevano luogo i festeggiamenti in onore di San Giorgio. Al nostro arrivo tutta la città era addobbata a festa con delle bellissime luminarie lungo le vie principali. Molte erano le persone che andavano radunandosi in cima alla collina su cui si trova la Piazza Duomo per attendere lo spettacolo conclusivo della festa.
Noi ci siamo uniti al fiume di persone e passeggiando per le vie di Ibla, abbiamo avuto modo di ammirare in notturna lo stile barocco impresso nei suoi monumenti e nelle sue chiese principali. Solo ad Ibla ci sono oltre 50 chiese. Oltre a quella di San Giorgio, che si trova in Piazza Duomo, abbiamo visto la Chiesa di San Vincenzo Ferreri e quella di San Giuseppe.
Chiesa di San Vincenzo Ferreri
Chiesa di San Giuseppe
Luminarie per Ibla
Arrivati in Piazza Duomo abbiamo atteso lo spettacolo finale. Ne è valsa sicuramente la pena essere presenti. Vi sono state due rappresentazioni artistiche prima dell'arrivo in piazza del Santo patrono: l'esibizione artistica di video mapping in 3D e lo spettacolo piromusicale. Entrambi sono stati molto belli ed entusiasmanti. Lo sfondo su cui sono stati eseguiti gli spettacoli è stato quello della suggestiva Chiesa di San Giorgio. Tutto molto bello.
Con l'arrivo del Santo Patrono in Piazza si sono conclusi i festeggiamenti. Accodandoci al fiume di persone abbiamo raggiunto la navetta per tornare alla nostra auto e poi a Marina di Ragusa.
Se capita di andare è meglio non perdere questa festa. Vale la pena essere presenti soprattutto l'ultimo giorno in cui hanno luogo le spettacolari esibizioni artistiche.
Piazza Duomo
Chiesa di San Giorgio
Arrivo di San Giorgio in Piazza Duomo

Modica

Dopo esserci rilassati durante la mattinata sulla spiaggia di Marina di Ragusa, siamo partiti nel primo pomeriggio alla volta di Modica distante circa Km 35. 
Avevamo a disposizione il solo pomeriggio per visitare sia Modica che Scicli e quindi abbiamo deciso di limitarci a visitare le sole attrazioni principali delle due città. Così facendo, raggiunta la città di Modica, siamo andati alla ricerca della sua attrazione che non può che essere il Duomo di San Giorgio. 
Nel mese di giugno non vi erano molti turisti e noi siamo riusciti a parcheggiare la nostra auto proprio al lato destro dove ha inizio la splendida scalinata antistante alla Chiesa. La Chiesa di San Giorgio è considerata da alcuni come la massima espressione dello stile barocco siciliano. In realtà a prima vista si rimane stupiti dalla magnificenza dell’edificio. Bellissima sia la sua facciata che il suo interno con i tanti affreschi presenti. Non è possibile perderla se ci si trova da queste parti.
Duomo di Modica
Interno del Duomo di Modica
Vista di fronte al Duomo
Modica non è famosa solo per le sue bellezze artistiche che hanno portato l' Unesco a dichiararla Patrimonio dell'umanità dal 2002. Infatti, è famosissima anche per il suo buonissimo e particolare cioccolato. Proprio nei pressi del Duomo fate un salto nel vicinissimo punto vendita Sabadi dove si possono assaggiare ed acquistare tantissimi tipi di cioccolato. Con il Duomo davanti a voi lo trovate alla vostra sinistra dopo poco.
La commessa si è dimostrata molto disponibile e simpatica. Ci ha illustrato tutte le caratteristiche delle varie tipologie di cioccolato che è possibile assaggiare gratuitamente. Ci ha spiegato che il cioccolato di Modica si caratterizza per la particolare tecnica di produzione che avviene a freddo e che esclude la fase di concaggio.
Prima di acquistarne alcuni tipi come souvenir, ne abbiamo assaggiati di diverso tipo. Tutti avevano un sapore molto particolare ed erano molto buoni.
Dopo questo momento di sublime relax siamo partiti in direzione Scicli.

Scicli

Ripartiti da Modica, sulla via del ritorno per Marina di Ragusa, abbiamo deciso, sempre in modalità "toccata e fuga", di fare visita alla Città di Scicli.
Dopo 10 km siamo arrivati e al nostro arrivo siamo rimasti stupiti dalle rocce che circondano la città. E' situata proprio nel punto in cui tre valli si intersecano. Ovunque ci si giri si vedono rocce. Noi siamo rimasti colpiti dalla visuale nella zona della Chiesa di San Bartolomeo nei pressi della quale si possono osservare grotte scavate nella roccia alla sua sinistra. In via Guadagna abbiamo lasciato la nostra auto per iniziare la breve escursione.
Prima abbiamo fatto visita alla chiesa che rappresenta un esempio del passaggio di stile dal tardo-barocco a quello neoclassico. Al suo interno è presente anche un presepe permanente che è possibile illuminare inserendo una moneta da € 1. 
Chiesa di San Bartolomeo
Interni della Chiesa di San Bartolomeo

Presepe all' interno della Chiesa di San Bartolomeo
Usciti dalla Chiesa, alla destra, inizia il percorso che conduce al Parco archeologico di Chiafura che è costituito da un insieme di case (grotte) scavate nella roccia. 
Grotte di Chiafura viste da via Guadagna
Il percorso è in salita e il sito, nel mese di giugno 2016, ci è parso in completo stato di abbandono. Oltretutto, il cancello in cui ha inizio il sentiero che conduce in cima, era chiuso. Scavalcato agevolmente il cancello, abbiamo proseguito per il sentiero, tra le erbacce alte. Non ci siamo addentrati nelle grotte perchè avevano un aspetto poco rassicurante.   
Grotte di Chiafura
Il sentiero visto dall'alto
Dopo circa  20/25 minuti siamo arrivati in cima. Il panorama sulla citta' di Scicli era fantantisco. 
Panorama di Scicli da Chiafura
Volendo è possibile proseguire ancora per il sentiero fino ad arrivare al Parco San Matteo e vedere altri due edifici pericolanti. Peccato ma qui ci è sembrato di essere in una giungla più che in un Parco archeologico. 
Al contrario di quanto indicasse l'insegna del Parco Museo San Matteo l' unica cosa che sicuramente era "cresciuta" in questa zona era l'erba, oltre alla nostra sensazione di abbandono dell'area. Comunque è necessario armarsi di coraggio e di spirito avventuriero e salire sopra che il sito, curato o non curato, merita una visita.
Insegna del Parco San Matteo
Al tramonto, siamo tornati all'auto e ripartiti per Marina di Ragusa.
Il giorno seguente era previsto il trasferimento ad Agrigento per la visita alla Valle dei Templi. Si avvicinava il nostro ultimo giorno di permanenza sull'isola prima di tornare sulla terraferma.