A
Phnom Penh abbiamo soggiornato le prime due notti al nostro arrivo in Cambogia,
e poi le ultime tre alla fine del nostro itinerario. Al nostro arrivo, provenienti dal rigido inverno italiano, abbiamo impiegato un pò per adattarci al caldo elevato che ci ha accolto in questo Paese.
Ad
attenderci all’aereoporto doveva esserci il taxi della nostra guest
house ma, dopo una vana attesa di circa 20 minuti, abbiamo contrattato con un
taxi economico (tuk tuk) per raggiungere la nostra guest house. Con circa € 5
abbiamo raggiunto il nostro alloggio nel pomeriggio.
Per
alleviare il nostro jet lag abbiamo deciso di riposare sino all’ora di cena e
poi, dopo uno spuntino nella nostra guest house, abbiamo deciso di fare una
breve passeggiata serale nei dintorni.
Il
mattino seguente, recuperate le energie, abbiamo iniziato la visita della
città.
La nostra prima tappa è stato il Wat Phnom, costruito nel XIV
secolo, rappresenta la pagoda più importante di tutto il paese. Si trova su una
collina alta 27 metri, ed è il luogo dove in base alla leggenda è nata la
città. La leggenda vuole che in tempi passati, la corrente del fiume Mekhong,
portò in questa collina quattro statue del Buddha e che queste furono trovate da
una donna di nome Pehn. Da qui il nome della città, Phnom che significa collina
e Penh il nome della donna.
Il luogo merita di essere visitato. L'ingresso è gratuito e sono necessarie circa 2 ore per visitarlo..
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Wat Phnom |
Terminata la visita abbiamo raggiunto il vicino lungofiume Tonle Sap, che poi confluisce nel Mekong. Abbiamo percorso a piedi il lungofiume su Preah Sisowath Quay con passo rilassato per raggiungere il Palazzo Reale.
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Lungofiume |
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Lungofiume |
Strada facendo abbiamo incontrato il Wat Ounalom che merita assolutamente una sosta. E’ ben visibile dal lungofiume ed è recintato da un muro rossiccio. L’ingresso, rivolto sul lungofiume, è gratuito.
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Wat Ounalom |
Proseguendo sul lungofiume si arriva al Palazzo reale riconoscibile dai grandi e curati giardini dinanzi ad esso che lo separano dalla Preah Sisowath Quay.
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Giardin del Palazzo Reale visti dal lungofiume |
Attraversati i giardini si arriva al suo ingresso che si trova in Samdach Sothearos Boulevard. Consultate i suoi orari perchè potrebbe essere chiuso durante la pausa pranzo. La visita del "Royal Palace" richiede 2/3 ore. Biglietto d'ingresso intorno a € 5. Costruito nel 1886, comprende al suo interno un complesso di pagode ognuna con una propria funzione. A mio avviso la più bella è risultata la Pagoda d'Argento, con il suo pavimento ricoperto di lastre d'argento e la sua famosa statua di smeraldo del Buddha. All'interno della maggior parte delle pagode non è permesso fare foto.
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All'interno del Palazzo Reale |
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All'interno del Palazzo Reale |
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All'interno del Palazzo Reale |
Usciti dal palazzo reale, ancora con energie in corpo, abbiamo deciso di camminare ancora più a sud per visitare
altri due monumenti. Proseguendo su Samdach Sothearos Boulevard siamo giunti al
Bottom Park o Wat Botum (tra St 7 e St 19). Qui si trova il Monumento
all'Amicizia tra Cambogia e Vietnam, costruito nel 1979 su progetto vietnamita. Spesso in questo parco si
tengono dei concerti e l'atmosfera è sempre molto vivace,
soprattutto dopo le 17 quando parte del popolo si riunisce qui per fare aerobica,
giocare a calcio e dedicarsi allo svago. Noi, oltre ad osservare il tutto,
abbiamo anche preso parte ad alcuni passaggi con il frisbee insieme a giovani ragazzi cambogiani.
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Monumento dell'amicizia tra Cambogia e Vietnam |
Alla fine di Bottom Park, abbiamo
proseguito sulla destra per Preah Suramarit Boulevard, dove abbiamo osservato
dapprima, una statua recente dedicata al leggendario ex re e primo ministro
Norodom Sihanouk, morto nel 2012 che è considerato eroe nazionale, poi siamo
giunti ad una rotonda dove si erge l’ Independence
Monument costruito nel 1958 per celebrare l'indipendenza dalla Francia del 1953 e per ricordare i caduti della guerra.
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Monumento dell'Indipendenza |
Terminata la nostra faticosa giornata (oltre 10 km a piedi) siamo tornati alla guest house. Dopo un breve riposo siamo usciti per la cena e dopo cena, a letto presto, dato che l' indomani mattina presto era prevista la partenza per Kratiè.
La mattina seguente con un Tuk Tuk abbiamo raggiunto la stazione degli autobus. Il biglietto l' abbiamo fatto alla guest house dove alloggiavamo. Il suo nome è "Grand View Guesthouse" e si trova un pò fuori mano ma era tra le più economiche. Infatti, per due notti, abbiamo speso in totale € 9 per una doppia. Con buono spirito di adattamento, possiamo dire che ci siamo trovati bene. Escludendo il fatto che, giunti alla stazione degli autobus, ci siamo accorti di aver pagato i nostri biglietti fatti in guest house qualche Euro in più rispetto al costo che avevano in stazione. Circa € 20 ma ormai era tardi e il nostro autobus stava partendo.
Quindi, se avete modo, verificate i prezzi dei biglietti prima di farli nelle vostre guest house oppure fateli direttamente alla stazione degli autobus. Se lo fate qualche giorno prima ancora meglio.
La compagnia con cui abbiamo viaggiato per Kratiè è stata la
Sorya Transportation. Le altre due principali che si trovano in Cambogia sono
Giant Ibis e
Capitol Tour. Una raccomandazione per quando viaggiate in autobus: portate sempre almeno una felpa che l'aria condizionata sarà sempre al massimo!!
Abbiamo così lasciato Phnom Penh consapevoli che saremmo tornati per l' ultima parte della nostra vacanza. Intanto ci aspettava Kratiè.
Vedi qui.
Dopo 18 giorni in giro per la Cambogia siamo tornati di nuovo a Phnom Penh. Avevamo molte cose ancora da vedere. Le ultime tre notti abbiamo pernottato presso "Longlin House I" che si trova al n. 159 di Street 19, in zona Daun Penh, a Phnom Penh. Il posto era ben posizionato e ci siamo trovati bene. Per una doppia bella grande abbiamo speso € 27 totali per tre notti. Eravamo all'ultimo piano e avevamo anche un ampio terrazzo comune.
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Visuale dalla nostra Guest House |
Essendo giunti in città nel tardo pomeriggio avevamo a disposizione due giornate piene per poter osservare le attrazioni lasciate in sospeso. La sera ci siamo rilassati in giro per Phnom Penh senza tardare troppo.
La mattina seguente la nostra prima visita è stata al
Choeung Ek Center Genocidial ossia i Campi della Morte. Si trovano a circa 40 minuti di taxi a sud da Phnom Penh in Roluos Village, Sangkat Cheung Aek, Phnom Penh.
I titolari della nostra guest house gestivano anche un bar-ristorante, sul lato opposto della strada dell’edificio in cui alloggiavamo. Così, dopo una breve colazione, abbiamo contrattato con un tuk tuk che ci ha accompagnato sino ai Campi della Morte. La visita, compreso il viaggio, ha impegnato la nostra intera mattinata.
Fino a questo momento della nostra vacanza, non eravamo ancora entrati a pieno contatto con la storia tragica che ha avvolto questo Paese dal dal 1975 al 1979. Questa visita, insieme a quella fatta al Museo S-21, è stata l'occasione che più di ogni altra ci ha reso l'idea della drammaticità di quegli anni. Abbiamo osservato con i nostri occhi cosa sia stato veramente il regime dei khmer rossi guidati da Pol Pot. In quattro anni circa 1/3 della popolazione Cambogiana è stata assassinata per mettere in atto quella che il regime definiva come la "purificazione della Cambogia".
Il prezzo di ingresso è basso e si aggira sui USD 6. Nel prezzo è compresa l’audioguida che è presente anche in italiano.
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Ingresso Choeung Ek Center Genocidial |
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Stupa centrale da dietro il cancello di ingresso |
Vi è un percorso su sentieri che attraversano fosse comuni. In questo campo di sterminio, tra il 1975 e il 1978, furono trasferiti circa 17.000 essere umani, neonati compresi, in parte provenienti dalla prigione S-21. Moltissimi non ne uscirono vivi.
Percorrendo il sentiero si possono osservare le fosse a terra dalle quali sono state recuperate le ossa che sono poste all’interno della stupa posta al centro del campo. Molte fosse ancora non sono state aperte. Dai terreni si vedono fuoriuscire lembi di stoffa appartenenti alle vittime. Il culmine della disumanità, prima di arrivare alla stupa, si raggiunge davanti all’ albero contro cui venivano ammazzati i bambini.
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Truck Stop - Audioguida |
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Tenuta dei prigionieri |
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Stanza delle sostanze chimiche |
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Fossa comune |
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Foto di scheletri nelle fosse comuni |
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Denti, ossa e stoffe del campo |
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Lembi di stoffa che riaffiorano |
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Ossario nel campo |
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Albero di uccisione dei bambini |
All’interno della stupa sono stati raccolti oltre 8000 teschi, che sono stati ordinati per sesso ed età, per modalità di uccisione e altro. E’ possibile entrare nella stupa e poter osservare i teschi dietro i pannelli di vetro sul quale sono anche riportate le varie classificazioni.
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Stupa di Choeung Ek Center Genocidial |
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Teschi nella stupa |
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Classificazione dei teschi: maschi e
femmine sotto i 20 anni |
Infine, vi è un piccolo museo nel quale si trovano tre stanze. In una di esse erano esposte alcune opere del pittore Vann Nath che fù uno dei pochi prigionieri che riuscì a sopravvivere alla prigione S-21. Solo in sette sopravvissero a quella prigione. L'artista è morto nel 2011 e sin dal 1979, anno della sua liberazione, ha testimoniato con i suoi dipinti le scene a cui aveva assistito durante la prigionia.
A Pnhom Penh è presente la "Vann Nath Gallery" che si trova al numero 33B di Street 169 (Boulevard Tschecoslovaquie). Noi ci siamo andati la mattina del secondo e ultimo giorno di permanenza a Phnom Penh. Abbiamo faticato un pò a trovarlo dato che l'autista del tuk tuk non conosceva dove fosse. In questa galleria, gestita dai suoi famigliari, sono esposte molte sue opere. L'ingresso è gratuito e ad accoglierci è stata la moglie. Abbiamo chiesto alla moglie se era possibile fotografare le opere esposta ma ha detto che era meglio di no. Non abbiamo insistito.
Abbiamo preso un depliant dell'esposizione e lasciato un offerta di USD 2.
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Dipinto di Vann Nath |
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Dipinto di Vann Nath |
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Dipinto di Vann Nath |
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Dipinto di Vann Nath |
Dopo la mattinata al Choeung Ek Center, nel pomeriggio, ci siamo recati al Centro di tortura "
Tuol Sleng Genocide Museum" (S-21). Mentre il Killing Fields di cui sopra" si trova in periferia, il Centro di tortura "Toul Sleng" si trova in città, precisamente all'angolo tra Street 113 e Street 350. Gli autisti di tuk tuk conoscono bene entrambi.
Lo spostamento dal Killing Field al Centro di tortura è durato circa minuti 45. A bordo del tuk tuk abbiamo attraversato le strade periferiche che conducono al centro di Phnom Penh.
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Traffico verso Phnom Penh |
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Venditori per le strade di Phnom Penh |
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Mendicanti per le vie di Phnom Penh |
La visita al centro di tortura richiede circa 3 ore ed è da tenere presente che rimane aperto sino alle 17:30. Se si arriva tardi si ha poco tempo per visitarlo con calma.
S-21 era il nome di una ex liceo di Phnom Penh che poi è stato convertito in prigione dai Khmer Rossi. In questo luogo tetro, in particolare tra il 1976 e il 1978, vennero reclusi e torturati gli oppositori del regime di Pol Pot. Le stime parlano di circa 17.000 prigionieri che vennero tenuti in condizioni orribili. Molti venivano torturati fino alla morte e poi portati ai campi della morte di Choeung Ek per la sepoltura.
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Giardino interno del museo |
Terminata la visita al museo, ci siamo diretti alle ultime attrazioni in programma ossia alla visita dei due mercati principali di Phnom Penh. Abbiamo visitato prima il Psar Toul Tom Poung (The Russian Market) e poi, in fase di chiusura, al Psar Thmei anche conosciuto come Central Market.
Il Psar Toul Tom Poung si trova all'angolo tra Street 163 e Street 444. E' aperto dalle 06:30 alle 17:30. A mio avviso, in questo mercato si fanno gli affari migliori. Qui abbiamo acquistato i nostri souvenir, t-shirt e sigarette. Si può trovare tutto ciò di cui si ha bisogno. La regola fondamentale è contrattare e noi lo abbiamo divertendoci anche con i negozianti che sembravano apprezzare.
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Psar Toul Tom Poung |
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Psar Toul Tom Poung |
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Psar Toul Tom Poung |
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Psar Toul Tom Poung
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Interno Psar Toul Tom Poung |
Al Psar Thmei siamo arrivati in fase di chiusura ma ormai avevamo già acquistato tutto. Si trova tra Street 126 e Street 136 ed è aperto dalle 07:00 alle 18:00. Abbiamo fatto una passeggiata senza acquistare nulla. Vale la pena di visitarlo.
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Psar Thmei |
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Psar Thmei |
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Psar Thmei |
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Psar Thmei |
Con la visita dei due mercati avevamo concluso le attrazioni del nostro programma. Purtroppo, la nostra vacanza era giunta al termine.
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