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Siem Reap

Il viaggio con il minivans da Kratiè a Siem Reap penso che sia stato uno dei peggiori della mia vita. Eravamo stipati all'interno di un minivans su l' ultima fila. Eravamo gli unici turisti insieme ad altre due ragazze. Alla guida avevamo un giovane autista folle che, nonostante l'elevatissima velocità su strade dissestate, ha impiegato 9 ore per percorrere i circa 350 km che dividono le due città. Infatti, su uno dei tanti dossi presenti sulla strada, che il nostro conducente usava come trampolini, qualcosa sotto il nostro mezzo ha ceduto e abbiamo iniziato a perdere carburante. Pericolosamente l'autista ha proseguito fino a raggiungere un centro abitato per trovare un meccanico. Qui abbiamo atteso circa 2/3 ore per la riparazione del minivans. Poi siamo ripartiti. Siamo giunti a Siem Reap che erano circa le 17:00.

Minivans ai ripari
Al nostro arrivo a Siem Reap erano in corso i festeggiamenti per "Bon Om Tuk" ovvero la festa delle acque. Questa festa si svolge principalmente nella capitale Phnom Penh ma è festeggiata anche in altre città tra cui Siem Reap. Si tiene tra ottobre e novembre, all’inizio della stagione secca, quando il fiume Tonle Sap, che a Phnom Penh confluisce nel Mekong, inverte il suo corso per dirigersi verso il mare. La festa nazionale dura tre giorni. Nel 2010, durante i festeggiamenti nella capitale, si ebbero circa 350 morti e molti altri feriti a causa della ressa che si verificò su un ponte dove la gente si era accalcata per seguire gli spettacoli sul fiume. Molti morirono soffocati e/o schiacciati.
Noi abbiamo deciso di evitare la folla che in quei giorni si sarebbe riversata su Phnom Penh e abbiamo fatto in modo di essere presenti a quella di Siem Reap, che è sicuramente meno affollata. 
A Siem Reap abbiamo soggiornato per 5 giorni presso "Mei Gui Guesthouse" al prezzo totale di € 31 per una doppia. La scelta si è rilevata indovinata. La Guest House si trova a poche centinaia di metri da da Pub Street in un luogo molto tranquillo. 
A Siem Reap si viene principalmente per il vicino lago Tonle Sap e per il famoso complesso dei templi di Angkor.
Noi, dall' Italia, avevamo prenotato il nostro secondo tour per la visita ad un villaggio di pescatori sul lago Tonle Sap, precisamente la comunità di Kompong Khleang. Per approfondire clicca qui. Terminato il tour alla Comunità di Kompong Khleang sul lago Tonle Sap siamo rientrati a Siem Reap. Nel pomeriggio abbiamo deciso di visitare prima l' Angkor National Museum e poi il Wat Thmei (Killing Field).
Nel pomeriggio abbiamo deciso di visitare prima l' Angkor National Museum e poi il Wat Thmei (Killing Field).
L' Angkor National Museum, che si trova al numero 968 di Street Charles de Gaulle (strada che porta al complesso di Angkor), abbiamo deciso di visitarlo prima di iniziare la nostra "full immersion" di tre giorni al complesso dei templi di Angkor. Obiettivamente non è che mi abbia colpito più di tanto. Ma se si vuole un' infarinatura di ciò che si va ad osservare nell'area di Angkor allora una visita la merita.
Il biglietto d'ingresso ci è costato USD 12. All'interno non è possibile fare foto. Si possono fare solo in alcune aree dietro pagamento di un extra alla biglietteria.
Il Wat Thmei si trova nella stessa zona del Museo. Superato il Museo Nazionale, e proseguendo su Street Charles de Gaulle, in direzione del complesso di Angkor, si deve svoltare a sinistra in Street Benoit. Alla fine della via si ha il Wat davanti agli occhi.
L' ingresso è gratuito e la visita richiede circa 20/30 minuti. Gli edifici dell' area sono davvero carini, soprattutto al loro interno. Qui abbiamo avuto il nostro primo contatto con la storia tragica che ha segnato la vita del popolo cambogiano. All' interno dell'area, infatti, è presente anche una piccola stupa contenente teschi e ossa delle vittime del regime dei  khmer Rossi. Il regime, sotto la guida del genarale Pol Pot, produsse migliaia di vittime tra il 1975 e il 1979.
Interno del tempio
Angkor National Museum











Osssario nella stupa
Stupa presente nel tempio












Terminate queste due visite siamo rientrati a piedi alla nostra guest house distante circa Km 3.
La serata l'abbiamo trascorsa in Pub Street presso il Temple Club, gustando un cocktail sulla terrazza.
Il giorno successivo era in programma l'inizio delle visite al complesso di Angkor. Per saperne di più clicca qui.
Le sere che tornavamo a Siem Reap dalle visite al complesso di Angkor eravamo stanchi e quindi non tardavamo più di tanto. Ciò nonostante Siem Reap offre diverse soluzioni per fare vita notturna. Le nostre serate le abbiamo concluse sempre passeggiando lungo Pub Street. Una sera abbiamo fatto visita al mercatino notturno "Siem Reap Art Center Night Market" che si trova lungo la riva orientale del fiume Siem Reap. Questo mercato è molto tranquillo e carino  così come la zona a cavallo del fiume che di sera si colora di luci.         





Mentre i nostri pranzi fatti ad Angkor erano molto leggeri e veloci la sera ci concedevamo delle belle cene sostanziose. Ecco tre ristoranti in cui siamo andati e ci siamo trovati bene. Al primo posto "Il forno" che si trova in Pub Street e non è facile da trovare ma cercate di trovare l'insegna e infilatevi in una galleria. Lo metto al primo posto perchè fa cucina italiana e se, come capitato a noi, dopo una settimana in Cambogia, avete bisogno di cibo italiano, è il posto giusto. Il titolare è molto disponibile e fanno sia pizza che primi e secondi. I prezzi sono alti per la Cambogia ma la qualità (e dipendenza) ha un suo prezzo qui e noi ci abbiamo cenato per due sere.

Al secondo posto inserisco "The Crocodile River Bistro" perchè eravamo affamati nel vero senso della parola e abbiamo mangiato delle buonissime cotolette doppie giganti ad un prezzo ragionevole anche se sopra la media. Il suo indirizzo è Tonle Sap Road, Siem Reap 855. Si trova un pò fuori mano lungo il fiume su una strada che diventa sterrata. Vi consiglio di trovarlo che ne vale la pena. Fate per 15minuti la strada che costeggia il fiume dalla parte di "Siem Reap Art Center Night Market".
Al terzo posto  "Georges Rhumerie Restaurant" che si trova in Georges’Ln, Siem Reap. Fanno cucina creola ossia una cucina che deriva dall'influenza due o più distinti stili culinari. Cucinano Cajun che è tipica degli immigrati francesi in Canada. I piatti sono ottimi anche se i prezzi sono elevati. Non perdetevi gli assaggi di diversi rum portati su sei bicchierini.

L'ultima sera a Siem Reap siamo andati al "Phare, The Cambodian Circus" ad assistere allo spettacolo di bravissimi artisti cambogiani. Vi consiglio di acquistare prima i biglietti per il circo visto che spesso esauriscono. Noi li abbiamo comprati un giorno prima di ritorno da Angkor visto che la biglietteria si trova sulla strada, dietro al Museo Nazionale di Angkor. Se siete di passaggio con un Tuk tuk potete fare una breve sosta. Noi ci siamo passati in bicicletta. All'interno del circo sono vietate le foto. Per un breve video clicca qui.
In coda per il circo
Dopo cinque notti trascorse a Siem Reap il mattino successivo siamo partiti alla volta di Battambang. Abbiamo scelto la soluzione più scomoda e lunga per viaggiare me sicuramente la più emozionante.
Per approfondire il viaggio da Siem Reap a Battambang vedi qui.
















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